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Condono ADER ex EQUITALIA, ecco le motivazioni

Posted on Aprile 9, 2025

Abbiamo già parlato in un precedente articolo della necessità di un condono cerchiamo di spiegarne i motivi in maniera più approfondita. Analizzare la situazione dei debiti gestiti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER, che ha sostituito Equitalia) è complesso e tocca aspetti delicati come l’effettiva esigibilità e l’impatto sociale. Ecco una sintesi basata sulle informazioni e i dati che emergono regolarmente dai report ufficiali (AdER, Corte dei Conti, MEF) e dalle analisi economiche.

1. Statistiche Generali e Totale dei Debiti (“Magazzino Fiscale”)

  • Entità Enorme: Il cosiddetto “magazzino fiscale”, ovvero l’ammontare totale dei crediti affidati ad AdER per la riscossione nel corso degli anni (dalle varie amministrazioni: Agenzia delle Entrate, INPS, Comuni, ecc.), è una cifra enorme. Secondo gli ultimi dati disponibili (che solitamente si riferiscono alla fine dell’anno precedente o a metà anno), supera ampiamente i 1.100-1.200 miliardi di euro.
  • Accumulo Storico: È fondamentale capire che questa cifra non rappresenta il debito formatosi in un solo anno, ma è il risultato di un accumulo di decenni di crediti non riscossi, alcuni dei quali molto vecchi.
  • Composizione: Questo magazzino è composto da imposte (IVA, IRPEF, IRES, IRAP, ecc.), contributi previdenziali (INPS, INAIL), multe stradali, tasse locali (IMU, TARI non pagate e affidate ad AdER), e altre sanzioni o crediti di enti pubblici.
  • Numero di Contribuenti/Cartelle: Si tratta di milioni di cartelle esattoriali inviate a milioni di contribuenti (persone fisiche e giuridiche).

2. Debiti Probabilmente Prescritti

  • Concetto di Prescrizione: La prescrizione è l’estinzione di un diritto (in questo caso, quello del creditore di riscuotere) a causa del mancato esercizio per un periodo di tempo stabilito dalla legge. I termini variano a seconda del tipo di credito (es. 5 anni per multe, contributi INPS, tributi locali; 10 anni per IRPEF, IVA, ecc., salvo atti interruttivi).
  • Difficoltà di Stima Precisa: Non esiste una statistica ufficiale e pubblica che isoli esattamente la quota del magazzino che è certamente prescritta. Questo perché la prescrizione deve essere eccepita dal debitore o rilevata caso per caso, e può essere interrotta da atti formali del creditore (AdER).
  • Quota Rilevante tra gli Inesigibili: Tuttavia, è ampiamente riconosciuto (anche in audizioni parlamentari e relazioni della Corte dei Conti) che una parte significativa dei crediti più vecchi presenti nel “magazzino” sia di fatto non più riscuotibile anche a causa della potenziale prescrizione, oltre che per altri motivi (vedi punto 3). Fa parte della più ampia categoria dei crediti di difficile o impossibile riscossione.

3. Debiti Non Esigibili (Inesigibili)

  • La Quota Maggiore del Magazzino: Questa è la nota dolente e la realtà più significativa. La stragrande maggioranza del “magazzino fiscale” (oltre 1.100 miliardi) è considerata di difficile o impossibile riscossione. Le stime ufficiali indicano spesso che solo una piccola percentuale (attorno al 10% o anche meno) del totale stock sia potenzialmente aggredibile con qualche speranza di successo.
  • Cause Principali di Inesigibilità:
    • Debitori Falliti o Società Chiuse/Cessate: Una quota enorme riguarda aziende che non esistono più.
    • Debitori Deceduti: Persone fisiche decedute senza lasciare eredi o con eredità senza attivo.
    • Debitori Nullatenenti o Irreperibili: Soggetti (persone fisiche o ditte individuali) privi di beni pignorabili (stipendi, pensioni sotto il minimo vitale, conti correnti vuoti, senza immobili).
    • Crediti Molto Vecchi: Debiti antichi per i quali le procedure di riscossione coattiva sono già state tentate senza successo e/o potenzialmente prescritti.
    • Procedure Concorsuali: Debiti verso soggetti in procedure come concordati preventivi o amministrazioni straordinarie, dove il recupero è incerto e spesso parziale.
  • Tasso di Riscossione: Il tasso di riscossione sullo stock totale è bassissimo (pochi punti percentuali all’anno). È più alto sui nuovi flussi di debito affidati annualmente ad AdER.

4. Povertà delle Famiglie e Debito Fiscale

  • Correlazione Indiretta ma Forte: Non ci sono statistiche specifiche che incrociano direttamente i dati dei debitori AdER con gli indicatori di povertà ISTAT per le stesse famiglie. Tuttavia, la correlazione è evidente e riconosciuta:
    • Molti Debitori sono Soggetti Vulnerabili: Una parte significativa dei debiti fiscali e contributivi fa capo a persone fisiche a basso reddito, piccole partite IVA, artigiani, commercianti e famiglie che si trovano già in situazioni di difficoltà economica o fragilità finanziaria.
    • Il Debito Fiscale come Fattore di Povertà: Difficoltà nel pagare tasse, contributi o multe possono contribuire a peggiorare la situazione economica di una famiglia, erodendo il reddito disponibile e limitando l’accesso al credito o a servizi. Le azioni di riscossione coattiva (pignoramenti di stipendi/pensioni nei limiti di legge, fermi amministrativi di veicoli) possono aggravare situazioni di disagio.
    • Misure di “Pace Fiscale”: Le varie misure di “rottamazione” delle cartelle o “saldo e stralcio” introdotte negli anni, pur con obiettivi di cassa per lo Stato, sono spesso giustificate anche dalla necessità di venire incontro a contribuenti in difficoltà, riconoscendo implicitamente il legame tra debito fiscale e disagio economico/povertà.
    • Statistiche Generali sulla Povertà (ISTAT): I dati ISTAT sulla povertà assoluta e relativa in Italia forniscono il contesto generale. Negli ultimi anni (dati 2023 pubblicati nel 2024, dati 2024 attesi nel 2025), si è spesso registrata una persistenza o un aumento degli indicatori di povertà, specialmente dopo gli shock economici (pandemia, crisi energetica), evidenziando la vulnerabilità di una quota significativa di famiglie italiane.

In Sintesi:

Il debito gestito da AdER è enorme ma in gran parte (probabilmente oltre il 90%) irrecuperabile a causa di fallimenti, decessi, nullatenenza e anzianità/prescrizione. Sebbene manchi una statistica diretta, è chiaro che una porzione rilevante di questo debito grava su famiglie e individui in condizioni economiche difficili, e il peso del debito fiscale può essere un fattore che contribuisce o aggrava situazioni di povertà. Le fonti più attendibili per approfondire sono i rapporti annuali di AdER, le relazioni della Corte dei Conti sulla gestione di AdER e i rapporti ISTAT sulla povertà.

Giurista

Dott. Guglielmo Bonanno

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